Immaginate di svegliarvi nel cuore della notte con l'aria che sa di plastica bruciata, sirene che squarciano il silenzio e un bagliore arancione che illumina il cielo del vostro quartiere. Non è una scena da film catastrofico, ma ciò che è accaduto il 31 ottobre 2025 a Corsico, un tranquillo comune nell'hinterland sudovest di Milano. L'azienda Synextra, specializzata nel trattamento di rifiuti plastici e carta da macero, è stata divorata da un incendio devastante. Ma questa non è solo la storia di un rogo: è il culmine di anni di lamentele per un odore pestilenziale che impregna le case dei residenti, sollevando interrogativi seri sulla salute e sulla sostenibilità di impianti come questo così vicini alle abitazioni.
La Notte del Fuoco: Cronaca di un Disastro
Erano da poco passate le ore 22 del 30 ottobre quando le fiamme hanno iniziato a lambire lo stabilimento di Synextra, situato ai civici 4 e 6 di via Archimede. L'incendio, di origine ancora da chiarire, si è propagato con rapidità impressionante, coinvolgendo l'intero impianto e richiedendo l'intervento massiccio dei Vigili del Fuoco. Otto mezzi e una trentina di operatori hanno lottato per ore contro le lingue di fuoco, che hanno illuminato la notte e generato una colonna di fumo visibile da chilometri di distanza. Solo all'alba del 31 ottobre le operazioni di spegnimento sono terminate, lasciando dietro di sé uno scenario di devastazione: lo stabilimento è andato parzialmente distrutto, con danni ingenti e la produzione ferma a tempo indeterminato.
Fortunatamente, non si registrano feriti tra i lavoratori o i residenti, e i primi rilievi dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa) Lombardia hanno escluso valori critici nell'aria, negando un pericolo immediato per la salute pubblica. Il sindaco di Corsico, Stefano Ventura, ha seguito da vicino gli sviluppi, incontrando i vertici dell'azienda e rassicurando la popolazione: "Siamo vicini a chi vive questa situazione con apprensione, ma i controlli confermano che non c'è rischio acuto". Eppure, in un quartiere già provato da anni di inquinamento olfattivo, questo incendio ha riaperto ferite mai davvero cicatrizzate.
Synextra: Dal Riciclo all'Incubo Quotidiano degli Odori
Fondata oltre sessant'anni fa, Synextra (ex Masotina) si occupa di raccolta, trasporto e trattamento di rifiuti non pericolosi, con un focus su plastica e carta da macero. L'impianto di Corsico è un tassello chiave nel ciclo del riciclo lombardo, ma per i residenti limitrofi rappresenta una fonte costante di disagio. Da mesi, se non anni, le case del quartiere sono invase da un odore nauseabondo: un misto di plastica surriscaldata, rifiuti fermentati e chimici che penetra nelle narici e si attacca ai vestiti, rendendo impossibile aprire le finestre o godersi un pasto all'aperto.
Le lamentele non sono isolate e risalgono al lontano 2014. Nel settembre 2025, un gruppo di cittadini esasperati ha denunciato "un quartiere soffocato dagli odori", con la Synextra a rischio di nuove limitazioni operative se non avesse adottato misure immediate. L'Arpa ha confermato i sospetti: i livelli di emissioni odorose superavano di ben 500 volte i limiti di legge, rendendo l'aria "oggettivamente insopportabile". Anche il sindaco di Cesano Boscone, vicino a Corsico, ha alzato la voce nell'ottobre 2025, scrivendo alla Città Metropolitana per denunciare "odori insopportabili" e chiedendo "controlli e azioni immediate". Il "Tavolo Odori" convocato dal Comune ha tentato di mediare, ma i risultati sono stati deludenti: le sentinelle olfattive dell'Arpa hanno registrato picchi preoccupanti, specialmente nelle ore serali, quando il trattamento dei rifiuti è più intenso.
Rischi per i Cittadini: Oltre la Puzza, una Minaccia Silenziosa
Cosa significa tutto questo per chi vive a due passi dall'impianto? La puzza non è solo un fastidio estetico: è un segnale di emissioni potenzialmente tossiche. Il trattamento termico della plastica rilascia composti volatili come il benzene e il formaldeide, noti per irritare le vie respiratorie e, a lungo termine, aumentare il rischio di problemi polmonari, asma e persino tumori. I bambini, gli anziani e chi soffre di allergie sono i più vulnerabili, costretti a convivere con un inquinante invisibile che erode la qualità della vita quotidiana.
I residenti parlano di notti insonni, di bambini che starnutiscono senza sosta e di un senso di impotenza crescente. "È come vivere accanto a una discarica aperta", mi ha confidato una madre del quartiere in un'intervista informale. E l'incendio? Ha amplificato il terrore: il fumo denso ha portato con sé particelle fini che, anche se non "critiche" secondo Arpa, hanno costretto molti a barricarsi in casa con finestre sigillate. Questo episodio evidenzia un problema sistemico: impianti di trattamento rifiuti troppo vicini alle zone residenziali, senza adeguati filtri o distanze di sicurezza.
Verso un Futuro Più Pulito: È Ora di Agire?
L'incendio alla Synextra è stato un campanello d'allarme assordante. Mentre l'azienda valuta la ricostruzione – e forse un cambio di rotta nel trattamento dei rifiuti – le autorità devono imporre standard più rigorosi. La Città Metropolitana ha già minacciato limitazioni, e i cittadini meritano non solo promesse, ma azioni concrete: monitoraggi continui, tecnologie anti-odore avanzate e, magari, un relocation dell'impianto lontano dalle case.
Corsico non è un caso isolato in Lombardia, terra di eccellenze industriali ma anche di contraddizioni ambientali. Questo rogo ci ricorda che il riciclo è essenziale, ma non a scapito della salute collettiva. Ai lettori: avete esperienze simili nel vostro quartiere? Condividetele nei commenti. E alle istituzioni: ascoltate la voce dei residenti, prima che un altro odore – o un'altra fiamma – divampi.
*Fonti: Basato su report di Arpa Lombardia, comunicati comunali e articoli da Milano Today, Il Giorno e Pocketnews, Rainews... Per approfondimenti, consulta i link qui sotto per maggiori informazioni.
Fonti